Applicazione della troponina ad alta sensibilità nel sospetto infarto miocardico


I dati relativi alle concentrazioni di troponina ad alta sensibilità in pazienti che si presentano al Pronto soccorso con sintomi indicativi di infarto del miocardio possono essere utili per determinare la probabilità di infarto miocardico e i successivi esiti a 30 giorni.

In 15 coorti internazionali di pazienti che si sono presentati al Pronto soccorso con sintomi indicativi di infarto del miocardio, sono state determinate le concentrazioni di troponina I ad alta sensibilità o troponina T ad alta sensibilità alla presentazione e dopo il campionamento seriale precoce o tardivo.

E' stato stimato il rischio di infarto miocardico indice e di successivo infarto miocardico o decesso a 30 giorni.

Tra 22.651 pazienti ( 9.604 nel set di dati di derivazione e 13.047 nel set di dati di validazione ), la prevalenza di infarto miocardico è stata del 15.3%.

Le concentrazioni di troponina ad alta sensibilità inferiori alla presentazione e minori variazioni assolute durante il campionamento seriale sono risultate associate a una minore probabilità di infarto del miocardio e a un rischio a breve termine più basso di eventi cardiovascolari.

Ad esempio, concentrazioni di troponina I ad alta sensibilità inferiori a 6 ng per litro e una variazione assoluta inferiore a 4 ng per litro dopo 45 fino a 120 minuti ( campionamento seriale precoce ) hanno determinato un valore predittivo negativo del 99.5% per infarto miocardico, con un rischio associato a 30 giorni di successivo infarto del miocardio o morte dello 0.2%; in totale il 56.5% dei pazienti sarebbe classificato a basso rischio.

Questi risultati sono stati confermati in un set di dati di validazione esterno.

Uno strumento di valutazione del rischio, sviluppato per integrare la concentrazione di troponina I o troponina T ad alta sensibilità alla presentazione al Pronto soccorso, il suo cambiamento dinamico durante il campionamento seriale e il tempo tra l'ottenimento dei campioni, è stato impiegato per stimare la probabilità di infarto del miocardio alla presentazione al Pronto soccorso e gli esiti a 30 giorni. ( Xagena2019 )

Neumann JT et al, N Engl J Med 2019; 380: 2529-2540

Cardio2019 Diagno2019



Indietro

Altri articoli

È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...



Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...


Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...


Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...


Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...


Evolocumab ( Repatha ), in combinazione con la terapia con statine, produce la stabilizzazione e la regressione dell'ateroma dopo un...


La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ​​ad...


L'infarto miocardico di tipo 2 è causato da uno squilibrio tra domanda e offerta di ossigeno del miocardio e la...


Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...